giovedì 16 giugno 2011

Dotto arterioso persistente nel cane e nel gatto - prima parte

Il dotto arterioso è un vaso sanguigno che nella vita fetale collega l'arteria
polmonare all'aorta.

Durante questo periodo la maggior parte del sangue venoso che passa attraverso
l'arteria polmonare utilizza il dotto arterioso per raggiungere l'aorta che
presenta una resistenza (pressione) vascolare minore.

Al momento della nascita con l'inizio della respirazione polmonare, il dotto si
chiude permettendo la definitiva separazione tra circolo sanguigno venoso e
arterioso.

Quando questo non avviene o avviene solo parzialmente, siamo in presenza di
dotto arterioso persistente ( PDA in inglese ).

Il dotto arterioso persistente è una delle patologie congenite più frequenti nel 
cane contendendo questo primato alla stenosi sub-aortiaca e alla stenosi
polmonare e anche nel gatto rappresenta circa 11%  delle malattie cardiache
congenite.

Numerose sono le razze canine predisposte come il pastore tedesco, il labrador,
il maltese. lo yorkshire, bichon frise e nel barbone nano è stata dimostrata
ereditarietà.

In condizioni normali il  dotto arterioso si chiude alla nascita attraverso
l'attivazione di più meccanismi.
Si ha prima di tutto una vasocostrizione a carico del dotto e in seguito
la sua trasformazione, con la formazione di tessuto fibroso, in legamento
arterioso.

Le conseguenze del dotto arterioso persistente dipendono dal suo diametro
e dalle resistenze (pressioni) vascolari polmonari.

1) Quando le resistenze vascolari polmonari sono basse il flusso sanguigno
    va dall'aorta all'arteria polmonare ( chiamato shunt sin-dx).
    Quando le resistenze polmonari aumentano e superano quelle aortiche
    si ha lo shunt dx-sin.

2)  Quando il dotto arterioso ha un piccolo diametro il volume di sangue
     che passa in arteria polmonare è ridotto e non ci sono conseguenze.
     Quando il dotto è più grande  si ha un sovraccarico di volume  di
     sangue sull'atrio e ventricolo sinistri che può portare a insufficienza  
     cardiaca.




In questa immagine vediamo l'ubicazione del dotto arterioso



   

martedì 14 giugno 2011

Cuore polmonare (cor pulmonale) del cane e gatto

Il cuore polmonale è definito come una malattia del cuore destro che presenta
un ispessimento della parete o una dilatazione del cuore destro.
Tutto ciò avviene in conseguenza dell'ipertensione polmonare che si sviluppa
con  numerose malattie polmonari.

L'ipertensione polmonare è l'aumento della pressione nell'arteria polmonare
e nelle sue ramificazioni .
L'arteria polmonare porta il sangue ai polmoni affinché questo sia ossigenato
a livello degli alveoli e ritorni poi al cuore attraverso le vene polmonari.
Nel cuore polmonare la malattia cardiaca è quindi secondaria a quella polmonare.

Andiamo ad elencare le cause più comuni di cuore polmonare:

1) Malattie delle vie respiratorie polmonari
    
    malattia polmonare cronica ostruttiva
    bronchite cronica
    enfisema
    asma
    ostruzione delle vie respiratorie
    collasso tracheale
    bronchiectasie

2) Malattie del parenchima polmonare
    
    fibrosi polmonare
    tumori
    lupus eritematoso sistemico
    micosi sistemiche

3) Malattie dei vasi sanguigni polmonari
   
    filariosi
    ipertensione polmonare primaria
    embolia polmonare
    tumori che comprimono i vasi polmonari
 

Altre malattie che predispongono al cuore polmonare sono :
    
    grave obesità
    miastenia gravis (debolezza neuromuscolare)
    cifoscoliosi

Quindi ogni malattia che altera gli scambi gassosi a livello alveolare o la
vascolarizzazione polmonare può causare cuore polmonare.


sabato 11 giugno 2011

Endocardite infettiva del cane - prima parte

L'endocardite infettiva è una malattia che colpisce l'endocardio (parte interna
del cuore) sia della parete e più spesso delle valvole ed è causata per la
maggior parte da batteri e qualche volta da funghi.

Le lesioni da endocardite batterica si presentano come vegetazioni a cavolfiore
(più spesso), come processo distruttivo, raramente come restringimento
valvolare (stenosi).

L'endocardite può presentarsi in forma acuta o più frequentemente subacuta.

E' una malattia poco frequente nel cane dove viene diagnosticata in circa
lo  0.1%  dei cani visitati ed è ancora meno diffusa nei gatti dove questa
percentuale scende allo  0.01% .

Nel cane i soggetti  più colpiti sono quelli di taglia medio-grande e in
particolare il pastore tedesco, il labrador, il golden retriever e il boxer.
Raramente sono interessati i soggetti di piccola taglia.
La malattia si presenta più frequente nei maschi.

Come nell'uomo, la malattia sembra possa colpire con più probabilità i
soggetti con cardiopatie congenite.
Non è stata dimostrata una maggiore frequenza nei cani con endocardiosi
mitralica.


                                                           

domenica 5 giugno 2011

Ipertiroidismo e cuore nel cane e nel gatto

L'ipertiroidismo è la più comune malattia endocrina del gatto mentre è raro nel
cane.
L'ipertiroidismo colpisce gatti adulti e soprattutto anziani. Raramente i felini affetti
da questa malattia hanno meno di 7 anni.
Nel gatto la malattia è causata generalmente da un adenoma (tumore benigno),
mentre nel cane in genere è un adenocarcinoma.
L'adenoma aumenta la produzione degli ormoni tiroidei triodotironina e tiroxina.
Si verificano quindi delle modificazioni nell'organismo delle quali alcune
riguardano il cuore.


1) Effetti diretti sul cuore

    a) effetto inotropo positivo cioè aumento della capacità di contrazione del
        cuore.
        Questo avviene perchè gli ormoni tiroidei esaltano i meccanismi che portano
        ad maggiore forza di contrazione del cuore come l'aumento della sintesi
        delle proteine contrattili, l'aumento dei canali del calcio e della sua
        captazione e rilascio da parte del reticolo sarcoplasmatico.

    b) effetto cronotropo positivo cioè aumento della frequenza cardiaca.


2) Effetti indiretti sul cuore
 
    a) aumento della sensibilità del cuore alle catecolamine e dell'attività del
        sistema simpatico.

    b) incremento del metabolismo dell'organismo e della richiesta di ossigeno
     
Tutto questo richiede un maggior apporto di sangue ai tessuti che è ottenuto con
 l'aumento del volume ematico.
Aumenta quindi anche il sangue che entra e esce dal cuore (aumento della
gittata sistolica e della portata cardiaca) e la pressione determinando
ipertensione sistemica (generale).

La combinazione di tutti questi fattori porta ad un incremento del lavoro del cuore
che quindi si ipertrofizza cioè ispessisce le sue pareti o dilata le sue camere.
Ma alla lunga questo può non bastare e l'organismo può andare incontro a
insufficienza cardiaca che in questo caso viene definita insufficienza cardiaca 
ad alta portata.