martedì 30 aprile 2013

Amiodarone e cuore nel cane e nel gatto - prima parte

L'amiodarone è un farmaco antiaritmico utilizzato nelle malattie del cuore
del cane. Non ho trovato segnalazioni sulla sua somministrazione nel gatto.

Appartiene alla classe III degli antiaritmici, secondo la classificazione di
Vaughan Williams, ma possiede anche delle proprietà delle classi  I, II e IV
e pertanto è stato definito come un antiaritmico ad ampio spettro.

Come struttura molecolare è simile alla tiroxina (un ormone tiroideo) e
presenta un alto contenuto di iodio.
Durante la  sua somministrazione cronica si accumula in diversi organi con
concentrazioni molto più elevate di quelle del sangue (fegato,cuore, polmoni,
ma soprattutto tessuto adiposo).

Dopo somministrazione orale, richiede un certo periodo per iniziare l'azione
terapeutica e continua ad agire per diverso tempo dopo la sua sospensione.
Nell'uomo l'inizio dell'azione richiede 2-3 giorni e gli effetti del farmaco possono
continuare ad aumentare per settimane, mentre la sua attività si prolunga, dopo
la sospensione, per settimane e anche per mesi.

Il suo principale meccanismo d'azione è il blocco dei canali del potassio della
membrana cellulare con aumento della durata del potenziale d'azione e del
periodo refrattario della cellula cardiaca.

Altre azioni dell'amiodarone sono il blocco dei canali del sodio e del calcio
e dei recettori alfa e beta.

L'aumento del periodo refrattario è sia a livello del nodo atrioventricolare, sia del
miocardio atriale e ventricolare e delle vie accessorie (come il fascio di Kent).

Il potenziale d'azione è l'attività elettrica sviluppata dalle cellule cardiache in
conseguenza di uno stimolo.
Il periodo refrattario è una frazione di tempo nella quale la cellula cardiaca non
risponde a stimoli esterni.

L'azione sui recettori alfa dei vasi porta ad una vasodilatazione e a una
diminuzione del post carico.
L'amodarone somministrato come terapia cronica influenza poco la pressione
mentre quando viene utilizzato per via endovenosa può avere effetti ipotensivi
marcati.

A livello cardiaco determina una minima depressione sulla contrattilità e
pertanto può anche essere utilizzato nei soggetti con scompenso.

Importanti sono le interazioni con altri farmaci antiaritmici in quanto
l'amiodarone determina l'aumento dei livelli nel sangue della digossina,
della chinidina e della procainamide.






mercoledì 24 aprile 2013

La filariosi nel cane - quinta parte

Nella filariosi del cane l'esame radiografico comprende anche la valutazione
del parenchima polmonare.
Il parenchima polmonare è l'insieme delle cellule deputate alla funzione
specifica dell'organo. Dal parenchima polmonare sono escluse le cellule
che compongono lo stroma che è la struttura di sostegno (scheletro)
dell'organo.

Possiamo individuare due presentazioni radiografiche patologiche (patterns),
quella interstiziale e quella alveolare.

Nel pattern interstiziale (l'interstizio è quello spazio compreso tra i bronchi,
bronchioli e alveoli) c'è un aumento della radiopacità polmonare, dei vasi e
delle aree perivascolari (intorno ai vasi) per infiltrazione cellulare e formazione
di edema.

Nel pattern alveolare la radiopacità diffusa porta alla scomparsa del disegno
vascolare mentre può essere ancora visibile l'aria presente nei bronchi
(broncografia gassosa).
Un tessuto è radiopaco quando assorbe le radiazioni  e assume un colore
biancastro o bianco.

Vi sono poi casi di presentazione mista con presenza contemporanea di
pattern interstiziale e alveolare.

Ci sono variazioni a questi quadri quando sono presenti fenomeni
tromboembolici, granulomatosi eosinofilica, polmonite allergica o
fibrosi polmonare.

Nel tromboembolismo polmonare si rilevano addensamenti di forma
arrotondata o variamente angolosa specialmente nelle zone periferiche
del polmone.
Questo quadro compare soprattutto dopo terapia macrofilaricida (contro
le filarie adulte).

La granulomatosi eosinofilica è segnalata raramente ed è caratterizzata
da radiopacità singole o multiple tondeggianti a margini definiti o sfumati e
piuttosto grandi.
La diagnosi differenziale va fatta con le forme tumorali.

La polmonite allergica è tipica delle forme occulte di filariosi con la
presenza delle microfilarie nei vasi polmonari più piccoli e sviluppo di
fenomeni infiammatori.
La radiografia può presentare pattens interstiziali o alveolari fino all'oscuramento
completo del disegno polmonare.
La diagnosi differenziale è con le patologie polmonari infiammatorie e con
l'edema polmonare.

La fibrosi polmonare è frequente nella filariosi cronica e si presenta
radiograficamente con polmoni radiopachi con vasi a contorni poco definiti.
Questo quadro è anche presente nel cane anziano e nelle malattie polmonari
croniche.


Giacomo Balla - Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912)


sabato 20 aprile 2013

La fibrillazione atriale nel cane e nel gatto - seconda parte

Le malattie che più frequentemente provocano la fibrillazione atriale sono :
- nel cane
  cardiomiopatia dilatativa, endocardiosi mitralica specialmente nei soggetti di
  taglia medio-grande, malattie congenite (es. dotto arterioso persistente, difetto
  del setto interventricolare).
- nel gatto
  cardiomiopatie (ipertrofica, restrittiva, dilatativa)

Nella fibrillazione atriale del cane e del gatto la frequenza cardiaca è
normalmente elevata e superiore a circa 180 battiti al minuto nel cane
e 240 nel gatto.

Il tracciato elettrocardiografico  presenta un ritmo irregolare.

Le onde P, segno dell'attivazione elettrica degli atri, sono assenti e sostituite
dalle onde f che sono onde piccole, con forma e voltaggio variabili e con
frequenza alta (circa 500 al minuto).

Il complesso QRS, segno dell'attivazione elettrica dei ventricoli, di solito si
presenta di forma normale, con frequenza elevata e irregolare per la variazione
della refrattarietà del nodo atrio-ventricolare e la variazione degli impulsi elettrici
provenienti dall'atrio.
Durante il periodo refrattario del nodo-atrio-ventricolare le onde fibrillatorie
dell'atrio non raggiungono  il ventricolo.
I complessi QRS possono anche presentarsi di forma anomala quando la
conduzione dello stimolo elettrico è alterata (conduzione ventricolare
aberrante).

La fibrillazione atriale va distinta da altre aritmie sopraventricolari che invece
presentano le onde P che possono essere mascherate nel tracciato.

Inoltre deve essere differenziata dal flutter atriale, che ha caratteristiche
simili alla fibrillazione atriale, dove le onde P sono sostituite dalle onde F.
Il flutter atriale si presenta con una certa frequenza nell'uomo ma è anche
presente nel cane e nel gatto.








lunedì 15 aprile 2013

Nutraceutici del cuore nel cane e nel gatto - seconda parte

La carenza di taurina nel cane e nel gatto può provocare cardiomiopatia
dilatativa (DCM) e scompenso cardiaco.

Nel gatto la relazione tra la carenza di taurina nella dieta e la cardiomiopatia
dilatativa fu scoperta nel 1987.
Fino ad allora la DCM era la seconda cardiomiopatia più diffusa nel gatto.
Con l'integrazione nella dieta della taurina, la frequenza della malattia si è
ridotta significativamente.
Bisogna però sottolineare che non tutti i gatti hanno la cardiomiopatia
dilatativa da carenza di taurina e non tutti i soggetti, che hanno bassi
valori nel sangue dell'aminoacido, sviluppano cardiomiopatia dilatativa.

Nel cane la situazione è un po' diversa perché questa specie ha un maggiore
capacità di sintetizzare la taurina.
Le razze che più comunemente sono colpite dalla DCM (es. dobermann)
non sembrano rispondere all'integrazione con taurina o taurina più carnitina.

Alcuni soggetti di cocker americano con bassi livelli plasmatici di taurina e
affetti da DCM, hanno risposto alla somministrazione di taurina e carnitina
con un miglioramento del quadro ecografico ma la funzionalità cardiaca
non è ritornata normale.
I farmaci impiegati per la terapia, negli animali che rispondono all'integrazione,
possono anche essere gradualmente sospesi, ma la somministrazione dei due
aminoacidi deve continuare per tutta la vita.

Nel cocker inglese non è invece ben chiarita la relazione tra la carenza della
taurina e lo sviluppo della malattia.

Nel dalmata il deficit di taurina è stato messo in relazione con diete a basso
tenore di proteine che vengono somministrate agli animali per prevenire la
formazione di calcoli di urati nelle vie urinarie.

Ci sono altre razze, come il golden retriever, nelle quali si si riscontrano
soggetti con cardiomiopatia dilatativa e bassi livelli di taurina nel sangue.

E' probabile che nel cane la deficienza di taurina non sia tanto legata alla sua
carenza nella dieta ma ad una alterazione dell' assorbimento o della sintesi o
ad una perdita con le feci e le urine.
Sembra  comunque giustificata l'integrazione di taurina con la dieta in quei
soggetti con cardiomiopatia dilatativa e bassi livelli di taurina nel sangue.
Il dosaggio consigliato è di 250 mg ogni 12 ore nel gatto e di 500 mg ogni
12 ore nel cane (cocker  americano).






giovedì 11 aprile 2013

Amlodipina e cuore nel cane e nel gatto

L'amlodipina è un farmaco calcio bloccante che è compreso nel gruppo delle
diidropiridine del quale fa anche parte un altro composto,  la nifedipina.

I farmaci calcio antagonisti bloccano i canali cellulari del calcio, ostacolando
la sua entrata nella cellula con diminuzione del calcio intracellulare che tende
a impedire i processi che portano alla contrazione cardiaca.

Questa azione dell'amlodipina, a differenza di altri calcio antagonisti come
il diltiazem o il verapamil, a livello cardiaco è poco evidente mentre è molto
visibile sulle cellule muscolari dei vasi sanguigni periferici.
Ha anche un'azione di vasodilatazione sui vasi coronarici con aumento del flusso
sanguigno al cuore e miglioramento della sua ossigenazione.

A dosaggi terapeutici ha una minima azione sul nodo del seno (da cui si
genera lo stimolo elettrico) e sulla conduzione dello stimolo elettrico, non ha
effetti inotropi negativi (non diminuisce la contrattilità del cuore) e la sua azione
iniziale lenta evita l'attivazione del sistema simpatico e l'aumento della frequenza
cardiaca (tachicardia riflessa).

Proprio perché la sua azione si instaura lentamente, in genere si evitano gli effetti
collaterali i più frequenti dei quali sono l'anoressia e l'ipotensione.
Naturalmente il rischio di una diminuzione eccessiva della  pressione aumenta
quando è utilizzata assieme ad altri farmaci ipotensivi.
L'amlodipina determina nel gatto una riduzione della pressione sistolica tra i
30 e i 50 mmHg.

In questa specie viene somministrata al dosaggio medio di 0.625 mg/gatto ogni
24 ore e in gatti di peso superiore ai 4 kg a 1.25 mg/gatto.
Nel cane il dosaggio è di 0.15-0.25 mg/kg ogni 24 ore mentre nell'insufficienza
renale è di 0.05 mg/kg ogni 24 ore.

L'amlodipina viene principalmente usata nel cane e nel gatto per ridurre la
pressione sistemica, da sola o in associazione ad altri farmaci.
Nel gatto è piuttosto efficace tanto da essere il farmaco di scelta mentre nel
cane l'amlodipina sembra meno attiva e viene utilizzata di solito assieme
agli Ace-inibitori.

Nell' insufficienza renale del gatto, con ipertensione, l'amlodipina è stata
impiegata da sola od assieme agli Ace-inibitori, mentre nel cane sembra 
meno efficace e viene somministrata con gli Ace-inibitori.

Nell'ipertiroidismo felino con ipertensione è utilizzata con i beta-bloccanti
per controllare meglio la pressione.

L'amlodipina viene anche impiegata nell'iperadrenocorticismo e nel diabete
mellito con ipertensione sia nel cane, sia nel gatto.

L'amlodipina è stata anche somministrata nell'endocardiosi mitralica del cane
in pazienti con insufficienza grave e già in terapia con ace-inibitori e diuretici
per un miglior controllo della pressione e quindi del postcarico (forza che si
oppone all'uscita del sangue dal cuore).
Alcuni cardiologi propongono l'utilizzo dell'amlodipina anche in stadi più
precoci della malattia.







domenica 7 aprile 2013

La filariosi del cane - quarta parte

L'esame radiografico del torace è importante per la valutazione della filariosi
nel cane ed è l'esame che fornisce più informazioni sullo stato della malattia.
Le alterazioni radiografiche sono più precoci rispetto a quelle di altri esami
diagnostici come l'elettrocardiogramma o l'ecocardiografia e permettono di :

1) valutare la gravità della malattia (stadiazione)

2) aiutare nella scelta della terapia

3) monitorare il paziente nel tempo

Per avere una valutazione attendibile, è importante ottenere una radiografia
di buona qualità.

Nella radiografia si valutano in particolare :

a) le arterie polmonari. Le arterie polmonari sono le ramificazioni dell'arteria
    polmonare principale, il grande vaso che parte dal ventricolo destro e porta
    il sangue poco ossigenato al polmone. Nelle arterie polmonari si trovano le
    filarie adulte.

b) i campi polmonari (parenchima polmonare). Il parenchima polmonare è
    quella parte del polmone costituita dalle cellule polmonari che servono per la
    funzione specifica dell'organo ed è distinto dalla parte di sostegno dell'organo
   (lo stroma) formato da cellule connettivali e fibre elastiche.

c) il cuore

Le alterazioni più precoci sono a carico delle arterie polmonari più periferiche e
del parenchima polmonare circostante.
Solamente in un secondo tempo viene interessata l'arteria polmonare principale
ed il cuore.

I vasi polmonari che vengono presi in considerazione in prima istanza sono  
le arterie lobari craniali (anteriori) e le arterie lobari caudali (posteriori).

Questi vasi sono visualizzati sia nelle proiezioni radiografiche latero-laterali
(con di solito la parte laterale destra del cane a contatto con il tavolo dell'
apparecchio radiografico), sia nelle proiezioni saggittali (dorso-ventrale
con addome e torace appoggiati al tavolo o ventro-dorsale con la schiena a
contatto con il tavolo).

Le arterie lobari craniali sono visualizzate nella proiezione latero-laterale
dove viene vista meglio quella lobare di destra.
L'arteria si trova vicino alla corrispondente vena e in condizioni normali
ha un diametro all'incirca uguale a quello della vena e a quello della quarta
costola a livello del suo terzo prossimale (vicino alla colonna vertebrale).

Le arterie lobari caudali  sono viste meglio nelle proiezioni saggittali e
il loro diametro deve essere all'incirca quello della vena corrispondente e
della nona costola nel punto dove la intersecano.






mercoledì 3 aprile 2013

Nutraceutici del cuore nel cane e nel gatto - prima parte

I nutraceutici, termine coniato nel 1989 da Stephen De Felice, sono
sostanze contenute nel cibo che hanno una dimostrata attività nella
prevenzione e trattamento delle malattie.
La parola nutraceutico è data dalla fusione di nutrizionale e farmaceutico.

Anche nella cardiologia del cane e del gatto ci sono sostanze nutraceutiche
come la taurina, la carnitina, il coenzima 10 e gli acidi grassi omega 3 e
omega 6.

La taurina è un aminoacido (costituente delle proteine) la cui deficienza può
portare allo sviluppo di alcune malattie.

Sono riportate diverse azioni nell'organismo da parte della taurina :

1) attività sull'osmolarità cellulare per impedire l'eccessiva concentrazione
    o diluizione dei fluidi intracellulari e quindi regolare il volume delle cellule
   
 2) partecipazione alla sintesi degli acidi biliari

2) contrasto dei radicali liberi  con azione antiossidante e probabile prevenzione
    dell'apoptosi (morte cellulare programmata).

3) attività di modulazione della concentrazione del calcio nella cellula
    (importante per il funzionamento del cuore).

4) probabile attività sulle proteine contrattili (actina e miosina) del cuore.

5) interazione con il sistema RAAS (sistema renina-angiotensina-aldosterone)
    che si attiva nell'insufficienza cardiaca.


La taurina è presente soprattutto in determinati organi che risultano
danneggiati dalla sua carenza : sistema nervoso centrale, retina, cuore,
muscolatura scheletrica.

La deficinza di taurina è stata segnalata sia nel cane sia nel gatto ma in
quest'ultimo assume una particolare importanza.

Nel gatto la sua deficienza è causata dalla bassa concentrazione dell'enzima
CSA-D (cisteinsolfinico decarbossilasi) che partecipa alla sintesi della taurina
per cui, se questa non è presente in quantità sufficiente nel cibo, il gatto va
incontro a un deficit dell'aminoacido.

Il cane riesce meglio a supplire alla carenza di taurina nella dieta perché è
maggiore l'attività del CSA-D.