domenica 30 settembre 2012

Cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro del boxer - prima parte

La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro (ARVC sigla in
inglese) è una malattia del muscolo cardiaco che colpisce la razza boxer 
ed è simile alla ARVC dell'uomo sia per le cause, i rilievi all'esame istologico
e la sintomatologia.
E' una malattia ereditaria  autosomica dominante.
Autosomica perché può presentarsi sia nei maschi che nelle femmine e
dominante perché per trasmetterla basta uno solo dei genitori.

E' stata classificata in tre gruppi a seconda della sintomatologia :

- Primo gruppo : comprende cani senza sintomi ma che possono avere aritmie.

- Secondo gruppo : sono compresi cani con sincope. La sincope è la perdita
   improvvisa e temporanea della coscienza perché non arriva abbastanza
   sangue al cervello.

- Terzo gruppo : cani con insufficienza cardiaca da disfunzione sistolica
   (cioè con la funzione di pompa del cuore indebolita).

E' probabile anche una variazione dei sintomi su base geografica in quanto
sembra che nel Nord America la malattia si presenti prevalentemente con
sincope e aritmie mentre in alcune aree dell'Europa  è più frequente la
disfunzione sistolica.

Gli animali con ARVC presentano intolleranza all'esercizio, letargia (stato di
torpore), sincope e anche morte improvvisa mentre quelli che sviluppano
insufficienza cardiaca congestizia hanno dispnea (respiro difficoltoso),
tachipnea (aumento della frequenza del respiro), tosse.
Con sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia destra può rendersi evidente
la distensione delle vene giugulari e l'ascite (presenza di liquido in addome).

All'ascoltazione del cuore si può rilevare un soffio, tachiaritmie (aritmie con
frequenza cardiaca elevata) e qualche volta ritmo di galoppo (il ritmo cardiaco
presenta tre toni anzichè i due normali, provocando una sequenza che
assomiglia al galoppo del cavallo).



                                         

mercoledì 26 settembre 2012

Cardiomiopatie feline non classificate

Le cardiomiopatie feline non classificate ( UCM sigla in inglese ) comprendono
malattie del miocardio che non possono essere identificate come HCM
( cardiomiopatia ipertrofica ), DCM ( cardiomiopatia dilatativa ), RCM
( cardiomiopatia restrittiva ) o altre patologie cardiache per cui a tutt'oggi
 le UCM risultano essere una categoria non ben definita di cardiopatie.

Non sappiamo se sono di origine congenita o acquisita o se la malattia
è primaria o secondaria ad altre cause.
Inoltre le UCM non sembrano svilupparsi in seguito a carenza di taurina
o a ipertiroidismo.
E' stato ipotizzato che possano essere una fase di evoluzione di un'altra
forma di cardiomiopatia come per esempio una fase terminale di HCM
oppure la rappresentazione di lesioni ischemiche per riduzione dell'apporto
di sangue al miocardio.

Non è ancora chiaro se ci siano predisposizioni di sesso o razza.
I soggetti più colpiti sono quelli adulti e anziani.

I sintomi clinici, simili a quelli presenti nelle altre cardiopatie del gatto, sono
dispnea ( respiro difficoltoso ), tachipnea ( respirazione frequente ) , anoressia,
perdita di peso e letargia ( stato di torpore ).

All'ascoltazione del cuore si può udire frequentemente un soffio mentre il
rilievo di aritmie è più raro.



                                                       

venerdì 21 settembre 2012

L'uso dei vasodilatatori nella cardiologia del cane e del gatto

I vasodilatatori sono dei farmaci molto utilizzati nella terapia cardiologica
del cane e del gatto.
Sono stati introdotti in medicina umana intorno agli anni 1970-1975 e in
medicina veterinaria circa dieci anni dopo.
Vengono suddivisi in base alla loro azione in vasodilatatori arteriosi, venosi
e misti.

I vasodilatatori arteriosi agiscono sulle arterie determinando un
rilassamento della muscolatura dei vasi che porta a diminuzione della
pressione sistemica ( la pressione che misuriamo normalmente ), della
pressione sistolica del ventricolo (quando si contrae) e del postcarico
(l'ostacolo allo svuotamento del ventricolo) con riduzione del consumo
di ossigeno da parte del cuore e aumento della portata cardiaca
(quantità di sangue espulsa dal cuore in un minuto).
In questo gruppo sono compresi l'idralazina e l'amlodipina.

I vasodilatatori venosi determinano anch'essi un rilassamento della
muscolatura dei vasi con una redistribuzione del sangue dal cuore e
dalla circolazione polmonare  al circolo venoso sistemico (generale)
e diminuzione della congestione polmonare, della pressione diastolica
del ventricolo (quando si riempie ) e della formazione di edema polmonare.
Questo gruppo comprende la nitroglicerina e l'isosorbide dinitrato.

I vasodilatatori misti manifestano un'attività sia sulle arterie che sulle vene.
A questo gruppo appartengono ACE-inibitori, nitroprussiato e prazosin.


I vasodilatatori sono utilizzati principalmente nelle seguenti patologie :

- insufficienza cardiaca acuta e cronica refrattaria (resistente alla terapia).
- insufficienze valvolari (es. insufficienza aortica, mitralica).
- cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco).
- shunt sinistro-destro  passaggio di sangue dal cuore sinistro a quello
   destro o da un vaso con sangue ossigenato a uno con sangue non
   ossigenato) come nel dotto arterioso pervio o nel difetto del setto
   interventricolare.
- ipertensione polmonare (aumento della pressione arteriosa polmonare).





sabato 15 settembre 2012

Video di ecocardiografia di un cane con filariosi

Questo video caricato da ecografiavetpg su YouTube mostra alcuni momenti  di
una ecocardiografia di un cane con filariosi.




All'inizio del filmato ( da 6" in avanti ) possiamo distinguere in alto una
area scura che è data dalla camera del ventricolo destro ( a sinistra ) e
da quella dell'atrio destro ( a destra ).
Più in basso la zona scura è dovuta alla presenza del ventricolo sinistro
( a sinistra ) e dell'atrio sinistro ( a destra ).
L'atrio e il ventricolo destro si presentano dilatati mentre il ventricolo sinistro
è più piccolo del normale perché a destra la pressione è aumentata ed è
presente anche insufficienza cardiaca.

Una cosa che si nota distintamente è la presenza all'interno del cuore destro
di piccole formazioni biancastre in continuo movimento, formate da due corte
linee ravvicinate ( a " binario " ) che non sono altro che i vermi adulti della
filaria.

Riporto anche due immagini del video :




Nella parte superiore di questa immagine ( proiezione ecocardiografica
parasternale destra asse lungo ) si vedono chiaramente le filarie adulte
( piccoli segmenti a doppia linea a " binario " ) nel cuore destro.




In questa seconda immagine ( proiezione ecocardiografica parasternale destra
asse corto ) si vede al centro  un' area circolare che è l'arteria aorta, alla sua
destra l'arteria polmonare e sopra il cuore destro con all'interno alcuni vermi.


mercoledì 12 settembre 2012

La filariosi del cane - terza parte

La maggioranza dei cani con filariosi non ha sintomi ma gli
animali in cui sono presenti ne mostrano un'ampia varietà.
I più frequenti sono a carico del polmone e del cuore.

E' stata proposta una classificazione clinica e prognostica dei soggetti
con filariosi in tre classi.

La classe 1 comprende cani asintomatici o con sintomi lievi in cui viene fatta
la diagnosi di malattia attraverso i test diagnostici ed è principalmente formata
da soggetti con età media intorno ai 3-4 anni.

La classe 2 è composta da cani con malattia moderata nei quali il sintomo più
frequente è la tosse e alle volte è anche presente minor resistenza all'esercizio.
L'eta media dei soggetti è di circa 5 anni.

La classe 3 è formata da animali con malattia grave e con numerosi sintomi
come tosse che peggiora con l'esercizio, dispnea (respiro difficoltoso), emottisi
(materiale sanguinolento che fuoriesce dalle narici e dalla bocca e che proviene
dal polmone) dovuta alla rottura di piccoli vasi polmonari lesionati in seguito alla
tosse insistente, a fenomeni di trombosi e all'ipertensione polmonare.

Altri sintomi  di questa classe sono l'intolleranza all'esercizio, la sincope, segni
di insufficienza cardiaca destra come l'ascite (liquido in cavità addominale),
versamento pleurico, distensione delle vene giugulari, cachessia (stato di
profonda debilitazione dell'organismo con grave dimagramento).
L'eta media dei cani  di classe 3 è di circa 8 anni.

Sembra che la gravità dei sintomi sia determinata soprattutto dal numero dei
parassiti, dalla durata dell'infestazione e dalla risposta del sistema immunitario.
                                                       


mercoledì 5 settembre 2012

Il tromboembolismo polmonare nel cane e nel gatto

Il tromboembolismo polmonare è la presenza di trombi ed emboli nella
circolazione arteriosa polmonare che è formata dall'arteria polmonare
principale e dai suoi rami.

Il trombo è definito come una massa solida che si forma per coagulazione
del sangue nel cuore o nei vasi.

L'embolo è materiale estraneo alla normale composizione del sangue che
provoca l'occlusione (chiusura) del vaso in cui si arresta.
Può essere costituito da trombi che formatisi in un altro luogo, sono trasportati
dalla corrente sanguigna fino ad ostruire un vaso.
Può essere anche composto da grasso, aria, corpi estranei, cellule tumorali.

Le cause che portano al tromboembolismo polmonare sono numerose :

Malattie parassitarie
Malattie metaboliche ( ipotiroidismo, iperadrenocorticismo, diabete
mellito )
Malattie renali (glomerulonefriti, nefropatia proteino disperdente)
Amiloidosi
Anemia emolitica immunomediata
Pancreatite
DIC (coagulazione intravasale disseminata)
Malattie cardiache
Tumori
Procedure chirurgiche
Cateteri intravenosi
Tecniche diagnostiche con utilizzo di aria
Grasso da traumi ossei o da contusione del tessuto adiposo
Setticemie