sabato 30 giugno 2018

La terapia della filariosi cardiopolmonare nel cane - sesta parte

La sindrome cavale è una non comune ma grave complicazione della filariosi
cardiopolmonare e si presenta più frequentemente nelle zone endemiche della
malattia.

Quando la sindrome cavale si manifesta, più di sessanta parassiti adulti sono
presenti nel cuore destro, nelle vene cave e nelle arterie polmonari.
La patologia esordisce in forma acuta per parziale ostruzione del tratto
di afflusso all'atrio destro e al ventricolo destro (rispettivamente vene cave-
atrio destro e atrio destro-ventricolo destro).

Se non trattata, la sindrome cavale porta a morte l'animale entro uno-tre giorni
in seguito a shock cardiogeno complicato da anemia, coagulazione intravasale
disseminata (DIC) e acidosi metabolica.

L'animale mostra letargia, debolezza, dispnea, mucose pallide e, a volte,
tosse.
L'esame clinico rivela una temperatura corporea che varia da leggera ipotermia
a moderata ipertermia.
All'ascoltazione del cuore si individua un soffio sistolico da rigurgito della
valvola tricuspide. Il tempo di riempimento capillare è prolungato e sono
presenti pulsazioni giugulari.

La sindrome cavale porta a dilatazione delle camere destre del cuore,
allo sviluppo di emolisi per traumatismo sugli eritrociti con susseguente
emoglobinuria, alla comparsa della DIC e di insufficienza epatica e renale.

La diagnosi strumentale e di laboratorio comprende  l'elettrocardiogramma,
la radiografia toracica, l'esame del sangue e delle urine ma è con l'esecuzione
dell'ecocardiografia che è possibile confermare la presenza delle filarie adulte
nel cuore destro e specialmente nell'atrio destro e vena cava caudale.
Con l'ecocardiografia è possibile inoltre stabilire se può essere raggiunto e
rimosso un numero sufficiente di filarie.

L'asportazione delle filarie è ottenuta utilizzando un forcipe a coccodrillo
flessibile che viene introdotto nella vena giugulare esterna e fatto progredire
all'atrio destro, alla vena cava caudale, al ventricolo destro e fino alle
arterie polmonari.
Di solito viene eseguita la sedazione del soggetto e l'anestesia locale nel
punto di introduzione del forcipe o solo l'anestesia locale.
Il controllo radioscopico della procedura riduce i tempi di esecuzione e migliora
l'efficacia del trattamento.

In genere vengono rimossi da uno a quattro vermi per volta per un totale di
35-50 vermi a seduta.
Si interrompe la procedura quando 5-6 tentativi consecutivi sono infruttuosi.
L'esito positivo della rimozione è segnalato dalla riduzione o scomparsa del
soffio tricuspidale, dell'emoglobinuria e dal rapido miglioramento delle
condizioni dell'animale.