sabato 20 aprile 2013

La fibrillazione atriale nel cane e nel gatto - seconda parte

Le malattie che più frequentemente provocano la fibrillazione atriale sono :
- nel cane
  cardiomiopatia dilatativa, endocardiosi mitralica specialmente nei soggetti di
  taglia medio-grande, malattie congenite (es. dotto arterioso persistente, difetto
  del setto interventricolare).
- nel gatto
  cardiomiopatie (ipertrofica, restrittiva, dilatativa)

Nella fibrillazione atriale del cane e del gatto la frequenza cardiaca è
normalmente elevata e superiore a circa 180 battiti al minuto nel cane
e 240 nel gatto.

Il tracciato elettrocardiografico  presenta un ritmo irregolare.

Le onde P, segno dell'attivazione elettrica degli atri, sono assenti e sostituite
dalle onde f che sono onde piccole, con forma e voltaggio variabili e con
frequenza alta (circa 500 al minuto).

Il complesso QRS, segno dell'attivazione elettrica dei ventricoli, di solito si
presenta di forma normale, con frequenza elevata e irregolare per la variazione
della refrattarietà del nodo atrio-ventricolare e la variazione degli impulsi elettrici
provenienti dall'atrio.
Durante il periodo refrattario del nodo-atrio-ventricolare le onde fibrillatorie
dell'atrio non raggiungono  il ventricolo.
I complessi QRS possono anche presentarsi di forma anomala quando la
conduzione dello stimolo elettrico è alterata (conduzione ventricolare
aberrante).

La fibrillazione atriale va distinta da altre aritmie sopraventricolari che invece
presentano le onde P che possono essere mascherate nel tracciato.

Inoltre deve essere differenziata dal flutter atriale, che ha caratteristiche
simili alla fibrillazione atriale, dove le onde P sono sostituite dalle onde F.
Il flutter atriale si presenta con una certa frequenza nell'uomo ma è anche
presente nel cane e nel gatto.