lunedì 4 febbraio 2013

Cardiomiopatia ipertrofica del gatto (felina) - quinta parte

La diagnosi definitiva di cardiomiopatia ipertrofica del gatto (HCM) è fatta con
l'ecocardiografia ma l'elettrocardiogramma e la radiografia toracica possono
dare informazioni importanti.

La radiografia toracica può evidenziare una silouette cardiaca normale in
molti gatti, specialmente asintomatici, in quanto l'ipertrofia concentrica può
non modificare il profilo esterno del cuore.
In altri soggetti è invece rilevabile cardiomegalia (cuore ingrossato) più
spesso a carico delle camere sinistre (ventricolo e atrio) che può essere
generalizzata quando è presente anche insufficienza cardiaca destra o
versamento pericardico.

La dilatazione dell'atrio sinistro, che può anche essere severa, è maggiormente
apprezzabile nelle proiezioni saggittali (dorso-ventrale o ventro-dorsale con
l'animale con l'addome o la schiena a contatto con il tavolo radiologico) dove la
sua dilatazione, alle volte assieme a quella dell'atrio destro, può generare il
cuore a "valentina" per la forma simile a quella del cuore di S.Valentino.

La radiografia fornisce anche importanti informazioni sullo stato di congestione
dei vasi e sulla presenza e distribuzione dell'edema polmonare, del versamento
pleurico ed eventualmente di quello addominale (ascite).
Nell' HCM l'edema polmonare è più frequente del versamento pleurico ma
possono anche essere presenti assieme.
La radiografia, inoltre, è utile in seguito per verificare l'efficacia della terapia
dell'edema polmonare.

Con l'elettrocardiogramma possono essere rilevate numerose anomalie che
però sono presenti anche in altre cardiomiopatie.

L'onda P aumentata di durata segnala la dilatazione dell'atrio sinistro, l'aumento
del voltaggio dell'onda R e la maggior durata del complesso ORS la presenza di
ipertrofia ventricolare.

Ci possono essere complessi prematuri ventricolari e tachicardia ventricolare ma
anche tachicardia atriale e fibrillazione atriale.
Sono presenti anche anomalie della conduzione dell'impulso elettrico come
blocco di branca sinistro, blocco fascicolare anteriore sinistro e qualche volta
blocco atrioventricolare di terzo grado.