venerdì 15 novembre 2013

La mexiletina nella cardiologia del cane e del gatto - prima parte

La mexiletina è un farmaco antiaritmico di classe IB secondo la classificazione
di Vaughan Williams ed è stata utilizzata per la prima volta nell'uomo nel 1969.
Oggi è impiegata nella terapia delle aritmie del cane mentre, da quanto mi
risulta, non è stata ancora usata nel gatto.

Sono molteplici le attività farmacologiche della mexiletina :
- modesto effetto inotropo negativo (diminuzione della contrattilità del cuore)
- diminuzione dell'eccitabilità della cellula miocardica (effetto batmotropo
   negativo) specialmente a livello dei ventricoli
-  interruzione delle aritmie che si sviluppano con il meccanismo del rientro
- soppressione dell'automatismo anomalo delle cellule cardiache
- aumento della soglia della fibrillazione ventricolare che può essere utile
   per la prevenzione della morte improvvisa

L'eccitabilità della cellula cardiaca è la capacità di rispondere a determinati
stimoli. Esiste una soglia di eccitabilità al di sotto della quale la cellula non è
eccitabile.
L'automatismo è la proprietà di alcune cellule cardiache, come quelle del nodo
del seno o del nodo atrioventricolare, di generare impulsi elettrici che vengono
trasmessi alle altre cellule cardiache.
L'automatismo anomalo (esaltato automatismo anormale) è una condizione
patologica dove alcune cellule cardiache acquistano la proprietà di generare
stimoli elettrici provocando l'insorgenza di aritmie.
La fibrillazione ventricolare è un'aritmia dove i ventricoli si contraggono
debolmente e in modo scoordinato e la quantità di sangue espulsa dal cuore
è praticamente nulla.
La fibrillazione ventricolare provoca l'arresto cardiaco.

In alcuni casi la mexiletina può determinare effetti sfavorevoli come l'arresto
dell'attività del nodo del seno, la comparsa di bradicardia o il rallentamento
della conduzione dell'impulso elettrico (effetto dromotropo negativo).

Le conseguenze dell'azione della mexiletina sul flusso sanguigno (effetti
emodinamici) sono una possibile diminuzione della portata cardiaca per
l'effetto inotropo negativo che viene però contrastato dalla sua attività di
vasodilatazione che tende a mantenere nella normalità la frequenza e la
portata cardiaca.

Il tracciato elettrocardiografico è poco influenzato dalla somministrazione
di mexiletina.
Animali, con preesistenti problemi della conduzione dello stimolo elettrico,
possono mostrare bradicardia e blocco atrioventricolare (ritardato o mancato
passaggio dell'impulso elettrico dagli atri ai ventricoli).
Ad alte dosi la mexiletina può provocare l'allungamento dell'intervallo PR,
del complesso ORS e dell'intervallo QT.

Potete anche leggere il post
http://www.infocardiovet.com/2012/12/terapia-delle-aritmie-nel-cane-e-nel.html