mercoledì 19 dicembre 2012

Terapia delle aritmie nel cane e nel gatto

La terapia antiaritmica comprende non solo l'utilizzo di farmaci ma anche
l'impiego di presidi elettrici e può così essere suddivisa :

1) Farmaci :  possono essere classificati in base alle loro proprietà
     elettrofisiologiche cioè all'attività sul potenziale d'azione che è la
     manifestazione elettrica che provoca la contrazione del cuore.
     Nella classificazione proposta da Vaughan Williams  i farmaci
     vengono divisi in quattro classi :

    Classe 1 - sono presenti molecole come la chinidina, la lidocaina,
    la procainamide che bloccano il flusso degli ioni sodio attraverso
    la parete cellulare.

    Classe 2 - comprende i beta-bloccanti come il propranololo e atenololo
    che antagonizzano l'azione del sistema nervoso simpatico.

    Classe 3 - sono farmaci che agiscono sul passaggio degli ioni potassio
    attraverso la membrana cellulare come l'amiodarone, la flecainide, il sotalolo.

    Classe 4 - vi appartengono sostanze che bloccano il passaggio degli ioni
    calcio attraverso la membrana cellulare (calcio antagonisti) come il verapamil
    e il diltiazem.

    Intorno al 1990 è stata proposta una nuova classificazione detta Sicilian 
    Gambit che, oltre agli effetti elettrofisiologici, considera tutta una serie di
    fattori coinvolti nell'insorgenza delle aritmie.

2)  Presidi elettrici
   
     Sono divisi in tre gruppi :

     a)  Pacemakers o cardiostimilatori : sono apparecchiature che inviano
          impulsi al cuore a velocità e frequenza regolabili e servono a guidare
          il ritmo cardiaco e a interrompere le aritmie.

     b)  Defibrillatori : sono apparecchiature che mandano una singola scarica
          elettrica per interrompere un'aritmia.
       
     c)  Presidi invasivi

           Ablazione endocavitaria : è una metodica nella quale, attraverso
           l'estremità di un apposito catetere, viene veicolato calore per
           "bruciare"  un'area del cuore da cui si sviluppano le aritmie.

           Cardiochirurgia