lunedì 16 giugno 2014

Ablazione transcatetere con radiofrequenza nel cane

L'ablazione con radiofrequenza consiste nell'erogazione di energia termica
(calore) attraverso la punta di un apposito catetere in corrispondenza della
zona di origine di alcune aritmie (focolaio aritmogeno) o di vie elettriche
anomale (vie accessorie) con lo scopo  di "bruciare" queste aree e ottenere
la soppressione dell'aritmia.

In medicina umana l'ablazione con radiofrequenza è di uso comune mentre è
molto più piccolo il numero dei soggetti trattati in medicina veterinaria.

Le correnti elettriche, generate con questa applicazione, sono ad alta frequenza
(0.3-30 KHz) e per l'ablazione cardiaca sono superiori in genere a 10 KHz.

Un corretto utilizzo dell'ablazione richiede :

1) la conoscenza dell'esatto meccanismo che origina e mentiene l'aritmia
    mediante l'impiego dello studio elettrofisiologico.
2) la corretta selezione dei soggetti destinati all'ablazione valutando attentamente
    il rapporto rischio/beneficio e la provata inefficacia e/o tossicità dei farmaci
    antiaritmici impiegati.

Il catetere per l'ablazione, fornito di un elettrodo sulla sua estremità e previa
anestesia generale, viene introdotto per via percutanea in genere nella vena
femorale e fatto risalire, sotto controllo radioscopico, fino al cuore dove l'elettrodo
aderisce all'endocardio e permette, l'effettuazione dello studio elettrofisiologico
endocavitario seguito dall'ablazione del focolaio aritmogeno o della via di
conduzione anomala. 

Durante l'ablazione l'energia erogata viene convertita in calore che scalda
l'elettrodo e il tessuto miocadico adiacente con trasferimento passivo di calore 
alle sottostanti parti del muscolo cardiaco.
La temperatura raggiunta dall'elettrodo varia tra 50° e 90° con un massimo
di un minuto di applicazione per ogni punto specifico.

Le aritmie che vengono trattate in medicina veterinaria sono : 

- aritmie per la presenza di vie anomale come la tachicadia atrioventricolare
  reciprocante o la fibrillazione atriale
- tachicardia atriale focale
- flutter atriale
- tachicardie ventricolari nella malattia aritmogena del ventricolo destro del
  cane

Nell'uomo l'ablazione con radiofrequenza viene anche impiegata per
sopprimere la fibrillazione atriale e la tachicardia sopraventicolare da rientro.

Le complicanze più frequenti in medicina veternaria sono il danneggiamento
del fascio di His durante l'ablazione delle vie accessorie e l'insorgenza di
ictus autolimitanti quando si effettua l'ablazione di focolai a livello delle
vene polmonari.
In medicina umana le complicanze sono rare e comprendono più
frequentemente il danneggiamento dei vasi dove sono introdotti i cateteri,
lo sviluppo di embolie periferiche, l'insorgenza di bradicardia per lesioni
al nodo seno atriale o al nodo atrio ventricolare, la comparsa di aritmie
ventricolari maligne, la perforazione esofagea, polmonare o cardiaca,
quest'ultima anche complicata da versamento pericardico.