venerdì 11 luglio 2014

La nitroglicerina nella cardiologia del cane e del gatto - seconda parte

Le indicazioni per l'utilizzo della nitroglicerina sono l'insufficienza cardiaca
congestizia cronica e l'edema polmonare acuto.
La sua efficacia non è pienamente valutabile sia perché viene utilizzata
assieme ad altri farmaci di comprovata attività sia perché può sviluppare
tolleranza (resistenza al farmaco) o può essere presente un suo alterato
assorbimento quando è utilizzata per via transcutanea (pomata o cerotto).

Nelle linee guida della malattia valvolare cronica e scompenso cardiaco del
cane del gruppo di lavoro dell'ACVIM (American College of Veterinary
Internal Medicine) solo alcuni cardiologi propongono l'uso di questo farmaco
nello scompenso in fase acuta.

Il dosaggio della nitroglicerina come pomata al 2% è di 2-4 mg ogni 12 ore
nel gatto e di 4-12 mg ogni 6-8 ore nel cane e di 1/2 cerotto da 5 mg ogni 24 ore
nel gatto e nei cani di piccola taglia e un cerotto da 5 mg ogni 24 ore nei cani
di taglia grande.
La nitroglicerina viene applicata specialmente a livello del padiglione interno
dell'orecchio e della zona ascellare o inguinale.
Sporadicamente il farmaco è stato anche utilizzato per via endovenosa.

L'insorgenza della tolleranza alla nitroglicerina (tachifilassi), che si sviluppa
con ripetute somministrazioni entro 18-24 ore, riduce la sua l'attività terapeutica.
Per ovviare a questo inconveniente il farmaco è somministrato in modo
intermittente (per es. per 8-12 ore al giorno oppure per 24 ore con un
intervallo senza farmaco altrettanto lungo) ma pare che con questa procedura
il suo effetto non sia costante.
Non si conosce quali siano le cause precise della tachifilassi : potrebbero
essere la riduzione del volume di sangue circolante, la formazione di
radicali liberi, la diminuzione nei mitocondri dell'enzima aldeide deidrogenasi
(ALDH), il consumo dei gruppi sulfidrilici (SH) che sono necessari per
trasformare la nitroglicerina in ossido nitrico.

Gli effetti collaterali della nitroglicerina sono soprattutto ipotensione,
aumento della pressione endocranica con incremento del rischio di emorragia
cerebrale e reazioni cutanee nella zona di applicazione che possono essere
prevenute variando l'area di utilizzo.

La prima parte del post sulla nitroglicerina può essere letta cliccando sul
sottostante link :
http://www.infocardiovet.com/2014/05/la-nitroglicerina-nella-cardiologia-del.html