sabato 24 gennaio 2015

Terapia cardiologica nel cane e gatto asintomatici

L'utilizzo dei farmaci nei cani e nei gatti cardiopatici e asintomatici è
stato sempre più studiato e oggi sono disponibili un certo numero di lavori
sull'argomento.

L'ACVIM (American College of Veterinary Internal Medicine) nel 2009 ha diviso
i pazienti asintomatici nello scompenso cardiaco della malattia valvolare cronica
del cane nelle classi A e B , classificazione che è applicabile, con alcune
eccezioni, anche ad altre patologie cardiache.

I pazienti di classe A sono animali che non hanno alterazioni cardiache
(alterazioni strutturali) ma sono a rischio di malattia (es. cani di razza King
Charles Spaniel predisposti allo sviluppo della patologia).
In questa classe non viene consigliata alcuna terapia farmacologica.

La classe B viene ulteriormente divisa in sottoclasse B1 che comprende
soggetti con malattia valvolare (alterazioni valvolari) ma senza rimodellamento
alla radiografia o all'ecocardiografia e sottoclasse B2 dove quest'ultimo è presente.

Il rimodellamento viene definito come un processo di adattamento del cuore
a condizioni di malattia attraverso cambiamenti della struttura, della geometria,
della massa e della funzione cardiaca.

E' quindi nella sottoclasse B2 che si concentra l'interesse dei cardiologi
veterinari per una terapia nell'animale asintomatico.

Alla luce degli studi effettuati fino ad oggi nei soggetti asintomatici, si è rilevato :

- nella cardiomiopatia dilatativa della razza Dobermann gli Ace-inibitori
  e il pimobendan ritardano la comparsa dei sintomi
  In quella del cocker spaniel la supplementazione di carnitina e taurina
  produce, in alcuni soggetti, un miglioramento della malattia cardiaca

- nella malattia valvolare cronica l'uso degli ace-inibitori non sembra ritardare
  l'inizio della sintomatologia. Alcuni cardiologi prescrivono comunque questi
  farmaci a pazienti di classe B2.

- nelle cardiopatie feline nessun farmaco, somministrato a gatti asintomatici,
  ha avuto un effetto sicuramente benefico sul decorso delle cardiopatie eccetto
  l'integrazione di taurina nei gatti con cardiomiopatia dilatativa responsiva alla
  sua dispensazione.

  La somministrazione di ace-inibitori nella razza Maine Coon con
  cardiomiopatia ipertrofica asintomatica non modifica positivamente
  nè l'ipertrofia cardiaca (ispessimento del setto interventricolare e/o
  delle pareti) nè la funzione diastolica (rilassamento e riempimento del
  ventricolo).

  Diversi cardiologi prescrivono anticoagulanti (aspirina o clopidogrel) a
  gatti asintomatici ma con dilatazione dell'atrio sinistro in quanto la diminuzione
  della velocità del flusso sanguigno in questa camera favorisce la formazione di
  trombi e incrementa il rischio di fenomeni tromboembolici.