domenica 22 novembre 2015

Alotano e apparato cardiovascolare nel cane e nel gatto

Nell'uomo l'alotano è stato impiegato dal 1959 per indurre l'anestesia generale
mentre in medicina veterinaria è stato adoperato dagli anni sessanta del secolo
scorso.
Fino a non molto tempo fa era l'anestetico gassoso più utilizzato nel cane e nel
gatto ma è stato gradualmente rimpiazzato specialmente dall'isofluorano che
presenta meno effetti collaterali.
L'alotano ha un coefficiente medio-basso di solubilità nel sangue e una media
solubilità nel grasso corporeo e per queste sue caratteristiche fornisce una
piuttosto rapida induzione dell'anestesia e un veloce risveglio dell'animale.
Dopo la cessazione della sua somministrazione, la parte accumulata nel grasso
viene eliminata attraverso i polmoni mentre circa il 25% è metabolizzato nel
fegato e rimosso per via renale.

L'alotano presenta diverse attività farmacologiche :

- depressione dell'attività delle cellule miocardiche con diminuzione
  della contrattilità cardiaca in genere dipendente dal dosaggio

- sensibilizzazione del miocardio alle catecolamine (es. adrenalina,
  noradrenalina) con predisposizione allo sviluppo di aritmie

- ipotensione sia per l'azione depressiva sul miocardio sia per la
  vasodilatazione periferica

- aumento del tono vagale con bradicardia. La presenza contemporanea di
  bradicardia e ipotensione può richiedere un pronto intervento di correzione.

  Per queste azioni sull'apparato cardiovascolare  l'alotano deve essere 
  utilizzato con cautela negli animali cardiopatici o sostituito con 
  l'isoflurano.

- depressione respiratoria con diminuzione della frequenza respiratoria
  (bradipnea) e del volume tidalico che è la quantità di aria che entra ed
  esce dai polmoni durante un atto respiratorio normale

- aumento del flusso sanguigno cerebrale che può portare ad incremento
  della pressione intracranica per cui l'alotano è controindicato negli animali
  con traumatismi cerebrali o per interventi chirurgici sul sistema nervoso
  centrale.

- aumento del flusso sanguigno all'utero con accentuazione della possibilità
  di sanguinamenti (es. durante il parto cesareo)

- segnalata epatotossicità dell'alotano nell'uomo