venerdì 13 ottobre 2017

Le miocarditi nel cane e nel gatto - terza parte

La parvovirosi canina è una malattia sistemica (generalizzata) ben
conosciuta che è causata da un virus piccolo con un singolo filamento
di DNA (parvovirus CPV-2).

 Il virus ha un'affinità elevata per le cellule in rapida moltiplicazione come
quelle dell'intestino, del midollo osseo e dei tessuti linfoidi.
La malattia colpisce quasi unicamente i cuccioli, specialmente dallo
svezzamento ai sei mesi.d'età. I sintomi più comuni della patologia sono
anoressia, depressione, vomito, diarrea (anche emorragica), disidratazione.

Le cellule cardiache (cardiomiociti) sono sensibili al virus quando si
moltiplicano rapidamente e questo avviene nel feto e nelle prime due
settimane di vita.

Alla fine degli anni settanta e inizio anni ottanta del secolo scorso,
la miocardite da parvovirus era più frequente perché interessava
cuccioli che non avevano anticorpi materni che li proteggevano.
Recentemente si è però rilevata in cani giovani la presenza di lesioni
miocardiche imputabili al parvovirus nonostante la diffusione della
vaccinazione.

La miocardite si manifesta spesso con la morte improvvisa del cucciolo
o con l'insorgenza di edema polmonare acuto che porta rapidamente al
decesso dell'animale.
Alcuni soggetti sviluppano insufficienza cardiaca dopo alcune settimane
o mesi.
Diversi cuccioli manifestano una forma di cardiomiopatia dilatativa tra i sei
mesi e l'anno di vita.

All'ascoltazione del torace i soggetti interessati possono presentare rantoli
polmonari, tachipnea, tachicardia, ritmo cardiaco irregolare, soffi sistolici
apicali.
L'elettrocardiogramma mostra aritmie sia sopraventricolari sia ventricolari.
Le radiografie toraciche rilevano quadri di cardiomegalia, epatomegalia,
versamento pericardico o pleurico.
L'ecocardiografia in alcuni animali esibisce modificazioni riferibili a
cardiomiopatia di tipo dilatativo.

All'esame necroscopico il cuore (miocardio) si presenta pallido con lesioni
striate.
L'esame istologico rileva un infiltrato cellulare linfocitico con corpi inclusi
virali intranucleari.

La terapia dell'insufficienza cardiaca congestizia contempla l'utilizzo di
diuretici, pimobendan e ace-inibitori e di antiarirmici per i disturbi del
ritmo.