martedì 9 gennaio 2018

L'edema polmonare nel cane e nel gatto - sesta parte

TERAPIA DELL'EDEMA POLMONARE ACUTO CARDIOGENO

Vasodilatatori
I vasodilatatori sono classificati in vasodilatatori arteriosi, venosi e misti
(sia arteriosi sia venosi).
La vasodilatazione arteriosa diminuisce il postcarico ed il lavoro del cuore
e favorisce l'espulsione del sangue.
La venodilatazione riduce il precarico ed incrementa la capacitanza venosa.

I vasodilatatori più utilizzati nell'edema polmonare acuto sono il nitroprussiato
sodico, l'idralazina e la nitroglicerina.

Gli ACE inibitori (es. benazepril, enalapril) non vengono generalmente
impiegati nella fase acuta perché la loro azione si esplica pienamente
solo dopo diversi giorni.

Nitroprussiato sodico
Il nitroprussiato è un potente vasodilatatore misto capace di abbassare la
pressione nelle vene polmonari e di incrementare la capacitanza venosa
viscerale.
E' somministrato in infusione continua al dosaggio di 0.5-10 mcg/kg/min.
per un massimo di 48 ore per evitare l'intossicazione da cianati.
La dose iniziale è bassa e viene incrementata gradualmente in base alla
risposta terapeutica e alla pressione sanguigna sistemica.
Viene utilizzato nell'edema polmonare acuto grave ed in quello refrattario
ma necessita di un monitoraggio attento perché è potenzialmente ipotensivo.

Idralazina
L'idralazina è un potente vasodilatatore arterioso somministrato per via orale
nel cane a 0.25-2 mg/kg.
Determina una marcata riduzione del postcarico e quindi del lavoro del cuore
e diminusce il rigurgito valvolare.
E' impiegata soprattutto nell'edema polmonare acuto da insufficienza mitralica.
Può determinare ipotensione e tachicardia riflessa. Pertanto è consigliabile
monitorare la pressione sistemica dopo la sua somministrazione.

Nitroglicerina
La nitroglicerina è un vasodilatatore venoso e arterioso e può essere utilizzata
sia come pomata al 2% sia come cerotto transdermico applicati su aree rasate
o prive di pelo.
La tolleranza al farmaco si sviluppa rapidamente (entro 48-72 ore) e per evitare
ciò ne è consigliato un uso intermittente.
Non si conosce la reale efficacia del farmaco che può essere notevolmente
ridotta in presenza di vasocostrizione periferica.


La capacitanza o compliance di un vaso sanguigno è data dalla sua capacità
a dilatarsi e a restringersi ed è molto più elevata nelle vene rispetto alle
arterie.
Il precarico corrisponde al volume di sangue presente nel ventricolo alla
fine del suo riempimento (telediastole).
Il post carico è la forza che si oppone allo svuotamento del cuore durante
la sistole.