giovedì 15 febbraio 2018

Edema polmonare nel cane e nel gatto - nona parte

Prevenzione dell'edema polmonare

Diuretici

Furosemide (dimazon, diuren, libeo)
La furosemide è un diuretico dell'ansa che viene somministrato nella terapia
cronica dell'insufficienza cardiaca del cane di solito a 2 mg/kg ogni 12-24 ore
ma il dosaggio, per mantenere l'animale libero da sintomi clinici, può variare.
Nei gatti la posologia è inferiore (normalmente 1-2 mg/kg ogni 12-24 ore).

Diuretici tiazidici
I diuretici tiazidici sono meno potenti dei diuretici dell'ansa e agiscono a livello
del tubulo distale del nefrone del rene.
Vengono di solito aggiunti alla terapia standard cronica nei casi refrattari.
I tiazidici più utilizzati sono l'idroclorotiazide e la clorotiazide.

Spironolattone (prilactone, tempora e cardalis in associazione con benazepril)
Lo spironolattone viene utilizzato perché antagonizza l'attività dell'aldosterone
più che per le sue proprietà diuretiche.
Molto probabilmente  lo spironolattone affiancherà ace-inibitori, pimobendan
e furosemide nelle nuove linee guida per la terapia dell'insufficienza cardiaca
del cane sintomatico con endocardiosi mitralica
Il dosaggio del farmaco è 2-4 mg/kg per via orale ogni 12-24 ore.

Durante la terapia con diuretici deve essere controllata ad intervalli regolari
la funzionalità renale e la concentrazione degli elettroliti nel sangue.


Betabloccanti

Questi farmaci determinano il blocco dell'attività dei recettori beta-adrenergici.
Si dividono in selettivi se, a dosaggi terapeutici, bloccano i recettori beta1 e non
selettivi se bloccano sia i recettori beta1 sia i recettori beta2.
Tra i selettivi troviamo l'atenololo tra i non selettivi il propranololo e il carvedilolo
che ha un'attività anche sugli alfa1 recettori.

I betabloccanti, oltre che come antiaritmici, vengono utilizzati nelle malattie
cardiache dove è presente un'ipertrofia concentrica (ispessimento setto
interventricolare e/o pareti ventricolari  come nella cardiomiopatia ipertrofica,
stenosi aortica, stenosi polmonare).
Qualche cardiologo veterinario li impiega nella terapia cronica della malattia
valvolare del cane.

I betabloccanti diminuiscono la frequenza cardiaca ed il consumo di ossigeno
da parte del miocardio ma in determinate circostanze vanno utilizzati con
cautela perché provocanono una diminuzione della contrattilità (effetto
inotropo negativo).