giovedì 19 settembre 2013

Canale atrioventricolare nel cane e nel gatto - terza parte

Il canale atrioventricolare completo, senza trattamento, determina nell'uomo
la morte di circa il 50% dei soggetti entro i primi sei mesi di vita  e di circa i due
terzi entro l'anno e queste percentuali potrebbero essere simili nel cane e nel gatto.
Nell'uomo, infatti, il canale atrioventricolare completo è una delle cause più
frequenti di scompenso neonatale ed il quadro è tanto più grave quanto maggiore
è l'insufficienza della valvola atrioventricolare comune.

Sempre nell'uomo, la terapia medica è attuata per stabilizzare il paziente in
attesa dell'esecuzione dell'intervento chirurgico.
Per questo vengono utilizzati farmaci come gli ace-inibitori, i diuretici,
i betabloccanti, i digitalici, l'idralazina (un vasodilatatore), antitrombotici
come clopidogrel e acido acetilsalicilico. Alcuni di questi farmaci sono stati
usati anche nel cane e nel gatto.

La terapia chirurgica comprende il bendaggio dell'arteria polmonare
per diminuire il flusso sanguigno diretto verso i polmoni (iperafflusso polmonare)
e per evitare che, in attesa dell'intervento chirurgico, si sviluppi ipertensione
polmonare e la malattia vascolare arteriosa.

La correzione radicale del canale atrioventricolare completo viene effettuata
nell'uomo precocemente (tra i due e i quattro mesi di vita) e consiste nella
chiusura del difetto del setto atriale e del difetto del setto interventricolare con
uno o due patch (toppe) e nella ricostruzione di due valvole atrioventricolari
con due orifici indipendenti.
Nel cane è segnalato un caso di correzione radicale del canale 
atrioventricolare completo.

Le complicanze postoperatorie del canale atrioventricolare completo sono
l'insufficienza mitralica (complicanza più comune), la stenosi mitralica, la stenosi
subaortica, la deiescenza (cedimento) del patch, la presenza di un difetto
residuo del setto, lo sviluppo di aritmie (blocco atrioventricolare, flutter o
fibrillazione atriale).

La prognosi nell'uomo, dopo correzione chirurgica, è generalmente buona.
A venti anni dall'intervento, la sopravvivenza media  è del 70%.

Nel canale atrioventricolare parziale l'intervento chirurgico nell'uomo è
effettuato tra un anno e quattro anni d'età e consiste nella chiusura del difetto
del setto atriale con patch e la sutura del cleft (fessurazione) del lembo anteriore
della valvola mitrale.
La riparazione chirurgica, eseguita con successo, del canale 
atrioventricolare parziale è segnalata anche nel cane.