domenica 24 aprile 2016

Iperadrenocorticismo (sindrome di Cushing) e cuore nel cane - seconda parte

La diagnosi di iperadrenocorticismo è effettuata con l'esame del sangue, con
la diagnostica per immagini e con test specifici.


Esame del sangue

L'esame emocromocitometrico mostra un aumento dei globuli bianchi granulociti
neutrofili (neutrofilia), una diminuzione dei linfociti (linfocitopenia) e degli
eosinofili (eosinopenia).
Può essere presente un incremento dei globuli rossi e delle piastrine.
L'esame biochimico rivela un aumento della glicemia per l'azione del cortisolo
che antagonizza l'insulina (il 5-10% dei cani con iperadrenocorticismo ha anche
il diabete mellito).
L'urea invece è diminuita perché è maggiore la sua eliminazione con le urine.
Caratteristico, anche se non specifico, è l'incremento della fosfatasi alcalina
(ALP), alle volte anche molto marcato.
I valori dell'ALP non sono però legati alla gravità della malattia, alla risposta alla
terapia e alla prognosi.
Anche i livelli della transaminasi epatica ALT sono accresciuti sebbene in modo
meno evidente.


Esame delle urine

I cani con iperadrenocorticismo hanno il peso specifico delle urine generalmente
basso.
Inoltre, in circa la metà dei soggetti, si rilevano proteine (proteinuria) e glucosio
(glicosuria) in quelli con concomitante diabete mellito.
Circa il 50% ha anche un'infezione batterica delle vie urinarie.


Diagnostica per immagini

La radiografia toracica mostra comunemente  calcificazioni alla trachea e
ai bronchi.
E' anche visibile osteoporosi della colonna vertebrale e metastasi polmonari
con carcinoma surrenalico.
In presenza di tromboembolismo polmonare si può rilevare ipoperfusione dei
lobi polmonari interessati e iperperfusione di quelli normali, infiltrati alveolari
da atelectasia, infarto o emorragia, dilatazione dell'arteria polmonare principale
e del cuore destro.

La radiografia addominale comunemente rileva epatomegalia (almeno
nell'80% dei cani), distensione addominale per la già citata epatomegalia,
per la deposizione di grasso addominale e per l'aumento del volume della
vescica.
Meno frequentemente è presente calcificazione della cute e del sottocute,
osteoporosi della colonna vertebrale e calcoli vescicali.
I tumori surrenalici (sia adenomi sia adenocarcinomi) mostrano calcificazioni
nel 50% dei casi che consente la loro visualizzazione radiografica.

L'ecografia addominale è utile per la diagnosi in quanto permette la
valutazione degli organi addominali e in particolare delle ghiandole surrenali.
Con iperadrenocorticismo ipofisario le ghiandole surrenali sono simili nella
forma e con grandezza normale o incrementata mentre in presenza di un
tumore surrenalico una ghiandola può anche essere fortemente ingrandita
ed invadere o comprimere le strutture adiacenti mentre la controlaterale è
atrofica (piccola o anche non identificabile all'ecografia).
Questo esame è anche di aiuto per la ricerca di eventuali metastasi addominali.

La TC (tomografia computerizzata) e la RM (risonanza magnetica) consentono
di evidenziare i tumori ipofisari con diametro maggiore di un centimetro e di
valutare la grandezza e la forma delle ghiandole surrenali.

Test specifici

La conferma della diagnosi e della causa dell'iperadrenocorticismo richiede
l'esecuzione di esami specifici che valutano la funzionalità dell'asse ipofisi-
surrene e che permettono di differenziare l'iperadrenocorticismo ipofisario
da quello surrenalico come il calcolo del rapporto tra il cortisolo e la
creatinina urinari, il test di  soppressione con il desametazone (a basse ed
alte dosi), il test di stimolazione con l'ACTH (ormone tireotropo) e il test
che utilizza sia il desametazone sia l'ACTH.

Potete leggere la prima parte del post sull'iperadrenocorticismo cliccando
sul sottostante link :
http://www.infocardiovet.com/2016/03/iperadrenocorticismo-sindrome-di.html