venerdì 2 agosto 2013

Cardiomiopatia tachicardia indotta nel cane - prima parte

La cardiomiopatia tachicardia indotta (TICM sigla in inglese) è una
particolare forma di cardiomiopatia dilatativa causata da una tachiaritmia
in assenza di malattia primaria del muscolo cardiaco.

Si è visto sperimentalmente che applicando al cane un pacing (stimolazione)
rapido artificiale (es. > 200 battiti al minuto), questo sviluppa una cardiopatia
dilatativa.
In uno studio cani con frequenza di 190 battiti al minuto per 12 settimane
hanno mostrato dilatazione ventricolare e diminuzione della frazione d'eiezione
specialmente nelle prime sei settimane.
Nel cane le aritmie che portano alla TICM sono principalmente la fibrillazione
atriale e le tachiaritmie in presenza di vie accessorie (come la sindrome di
Wolff-Parkinson-White).
Le tachiaritmie possono presentarsi in forma sostenuta o in forma parossistica.
L'aritmia sostenuta ha una durata maggiore di trenta secondi mentre l'aritmia
parossistica ha un inizio e una fine improvvisi

Le razze canine interessate dalla TICM sono diverse ma quelle più colpite sono
il Boxer, il Bulldog, il Golden retriever, il Labrador retriever e l'Irish Wolfhound.

L'aumento della frequenza cardiaca oltre un certo limite porta ad una diminuzione
del riempimento dei ventricolo perché la diastole è troppo breve e a una
riduzione della gittata sistolica e della portata cardiaca con diminuzione anche
della perfusione al miocardio che predispone a fenomeni ischemici.

La gittata sistolica è la quantità di sangue espulsa dal cuore ad ogni battito mentre
la portata cardiaca è il volume ematico espulso in un minuto.
La portata cardiaca è uguale alla gittata sistolica per la frequenza cardiaca.