martedì 19 agosto 2014

Procedure interventistiche nel cane e nel gatto - seconda parte

Le tecniche interventistiche per la chiusura dei difetti del setto interatriale
vengono utilizzate da non molto tempo nel cane.
Solo i difetti tipo ostium secundum  possono essere chiusi con le tecniche
interventistiche mentre gli altri difetti (tipo ostium primum, seno coronarico,
seno venoso) richiedono la chirurgia.
Nell'uomo sono trattati anche difetti settali multipli e il forame ovale persistente.
Per la chiusura viene utilizzato un dispositivo a doppio disco in nitinolo, una
legadi nichel e titanio, chiamato Amplatzer Atrial Septal Occluder che è stato
studiato e applicato nell'uomo.
Il dispositivo viene ancorato al tessuto cardiaco attorno al difetto sia dalla parte
dell'atrio sinistro sia da quella dell'atrio destro.


Ci sono delle condizioni necessarie per potere effettuare l'intervento che sono
state stabilite nell'uomo ma sono valide anche per il cane :

- rapporto tra il flusso dell'arteria polmonare e quello dell'aorta (QP/QS)
  maggiore di 1.5.
- dimensioni del difetto inferiori a 40 mm per avere un dispositivo adeguato per
  la chiusura.
- quantità adeguata di tessuto intorno al difetto (in inglese rim) per dare un
  supporto al dispositivo di chiusura.
- dimensioni del dispositivo e sua localizzazione che non devono interferire con
  le valvole atrioventricolari, con lo sbocco delle vene polmonari (in atrio sinistro)
  e delle vene coronariche (seno coronarico in atrio destro).


Inoltre non devono essere presenti :

- difetti ampi e multipli
- altre anomalie associate
- trombosi atriale e/o della vena cava inferiore
- endocardite o altre infezioni insorte a meno di un mese dalla
  procedura di occlusione


Le complicazioni più frequenti nell'uomo sono :

- malposizionamento e/o embolizzazione del dispositivo di occlusione
- embolizzazione di trombi formatesi sul dispositivo
- disfunzione della valvole atrioventricolari (mitrale e tricuspide)
- ostruzione del ritorno venoso al cuore
- perforazione della parete atriale o aortica con sviluppo di emopericardio
  e tamponamento cardiaco
- persistenza di un flusso residuo non significativo attraverso il difetto