venerdì 2 marzo 2012

La fibroelastosi endocardica del cane e del gatto

La fibroelastosi è una malattia congenita poco comune nel cane e
probabilmente più frequente nel gatto.
E' determinata da un diffuso ispessimento dell'endocardio che è quella
parte della parete del cuore più interna a contatto con il sangue.
L'ispessimento è provocato da una proliferazione di tessuto fibroso ed
elastico che qualche volta coinvolge anche il miocardio (parte muscolare
del cuore).

Nel cane è stata segnalata nel labrador, alano, boxer e bulldog mentre
nel gatto nel burmese e nel siamese.

Le cause che provocano la fibroelastosi non sono state chiarite anche se
probabilmente esiste una fibroelastosi primaria e una secondaria ad altre
malformazioni congenite.
Nel burmese è presente una trasmissione familiare della malattia e la sua
insorgenza sembra dovuta ad ostruzione dei vasi linfatici con lesioni che
non sono presenti alla nascita ma si sviluppano nelle prime settimane di vita.
.
I segni clinici compaiono in genere tra le tre settimane e i quattro mesi di
vita.
L'animale presenta insufficienza cardiaca congestizia con dispnea e
intolleranza all'esercizio.
Inoltre può esserci versamento pleurico o ascite (raccolta di liquido
in addome).
All'ascoltazione del cuore si può rilevare tachicardia e soffio mitralico
o tricuspidale.

L'elettrocardiogramma mostra segni di ingrandimento del cuore che
sono anche visibili alla radiografia toracica.

All'ecocardiografia si nota dilatazione specialmente dell'atrio e ventricolo
sinistri, insufficienza miocardica (diminuzione della contrattilità),
insufficienza della valvola mitrale o della  valvola tricuspide.

La prognosi è riservata o infausta.